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domenica 5 febbraio 2012

Dall'obbligazione di mezzi all'obbligazione di risultato: la rivoluzione impossibile

E' il vero salto che gli Istituti professionali dovrebbero fare. Non più una prestazione che garantisce la presenza, la spiegazione, la verifica, il voto e le decisioni collegiali supportive di fine anno, ma una prestazione che garantisce il risultato positivo finale.
Una bella rivoluzione, solo un  bel sogno! 
Le obiezioni possono essere:
1) Se la classe è formata da allievi non motivati e non adeguatamente dotati ad apprendere, come si fa a garantire il risultato?
R) Prima di assumersi l'obbligazione di risultato è necessario riscontrare la motivazione e le potenzialità di apprendimento degli aspiranti allievi, mediante un brevissimo periodo di prova. Solo dopo si decide di accettare l'obbligazione di risultato. Ciò non vuol dire che gli allievi non rispondenti a determinati requisiti non vengono accettati, o trattati diversamente. Al contrario, questi studenti devono essere valutati (attribuire valore) e monitorati più attentamente, per far acquisire loro i requisiti che non posseggono ancora, o per orientarli, entro un periodo determinato, su percorsi di studio meglio rispondenti alle loro aspettative. E' sempre l'Istituto responsabile sia del successo che del riorientamento.
2) Se gli allievi su cui si garantisce il risultato cambiano,  nel corso dell'anno?
R) Si prende atto e si comunica alla famiglia e all'allievo che le cose sono cambiate, che  per confermare l'obbligazione di risultato è necessario che adotti un atteggiamento positivo e segua un percorso di studio rigidamente definito e controllato. Qualora l'allievo non volesse cambiare atteggiamento e/o seguire il rigido percorso prescritto, l'obbligazione del docente viene convertita in obbligazione di mezzi. La differenza sta nella tempestiva comunicazione e nella strategia vincolante che l'allievo in deficit di risultato dovrà seguire perchè non cambi l'obbligazione del docente e/o dell'Istituto.
3) Qual è il vantaggio di questa modalità contrattuale rispetto all'applicazione della normale diligenza da parte del docente e all'applicazione di una procedura di qualità sulla prestazione didattiche? Inoltre, se un allievo è già bravo e diligente dall'inizio, non è superfluo garantirgli il risultato? Come si evidenzia il valore aggiunto del docente e dell'Istituto?
R) Ci sono allievi che hanno buone potenzialità, ma un approccio alla scuola e alle discipline negativo. Iniziano con un pregiudizio che poi trova sostegno e forza nelle paranoiche e formali azioni dell'organizzazione scolastica e di singoli docenti, i quali limitano la loro azione a spiegare e fare verifiche, senza preoccuparsi di capire cosa succede effettivamente nell'allievo e nella relazione didattica. Il rafforzamento del pregiudizio dell'allievo fa sorgere nel docente un pregiudizio opposto. I due pregiudizi possono portare diritto all'insuccesso, perché i pregiudizi tendono a radicalizzarsi e alla fine la valutazione finale risente di questi. Ci si trova a doversi affidare alla fortuna! Solo il rischio dell'insegnante di dover cambiare scuola e il desiderio di un organico stabile da parte della direzione può disinnescare il pregiudizio nella valutazione finale e quindi può determinare la fortuna dell'allievo. Quando la futura classe non rischia di essere smembrata, il pregiudizio diventa valore da rispettare con conseguente sfortuna per l'allievo. 
4) Se un Istituto o singoli docenti non vedono l'utilità di introdurre l'obbligazione di risultato, devono essere costretti ad adottarla?
Nessuno deve essere obbligatorio. L'obbligazione di risultato  non deve essere neppure negata a quegli Istituti e a quegli insegnanti che lo desiderano, come volontà di costruire il proprio merito, la propria professionalità. La scelta è molto impegnativa e può portare a giustificare il riconoscimento di risorse aggiuntive per valorizzare metodologie innovative e docenti che mettono in discussione le proprie metodologie didattiche, che scelgono di non rifugiarsi nella rendita della prestazione fissa nascosta nell'obbligazione di mezzi.
I vantaggi del passaggio dall'obbligazione di mezzi all'obbligazione di risultato sono evidenti anche ai ciechi e sono di natura psicologica e prestazionale.
a) lo studente che risponde ai requisiti di adattamento alla disciplina ha la certezza che se lavora nel modo richiesto dal docente sarà certamente promosso.
b) lo studente che non risponde ai requisiti di adattamento alla disciplina è un allievo da condurre alla promozione e che sarà ancora di più curato, proprio perché parte svantaggiato, in ritardo rispetto allo studente che risponde ai requisiti prestazionali.  E' proprio questo studente che può segnare il valore aggiunto costruito dall'insegnante. Inoltre, lo studente, nel corso dell'anno, può sempre passare tra quelli nei confronti dei quali vi è un'obbligazione di risultato a dimostrazione del successo riconosciuto in itinere suo e del suo insegnante.