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sabato 21 luglio 2012

Così è stata utilizzata la nostra intelligenza

Spero che un giorno si  indaghi sull'origine del degrado culturale ed economico della società italiana, partendo dalla scuola.
La scuola è il luogo ideale per capire l'origine e il radicamento del degrado. Gli ultimi 30 anni sono la storia fatta da irresponsabili. La povertà intellettuale e morale che viviamo oggi ha origine nella scuola. In essa, gli intellettuali si sono trasformati in impiegati e operai della conoscenza con una specificità: la supponenza di un gruppo umano che vuole essere casta.
Decenni di socializzazione forzata degli alunni, di odio politico tra insegnanti anche della stessa ideologia, di egoismo, di rendita di posizione, di difesa di privilegi, di ipocrisia sono stati trasmessi a generazioni, oggi maturi uomini, imprenditori, amministartori, impiegati, operai, liberi professionisti e leader incapaci di collaborare tra loro, di riconoscersi nella stessa famiglia umana in difficoltà e che deve cambiare il proprio modo di lavorare e creare un futuro per le nuove generazioni.
I comportamenti, gli atteggiamenti, i sentimenti, i pregiudizi, gli amminchiamenti appresi hanno dato risultati straordinariamente tragici e comici insieme. Le prove sono lì, nella scuola, non possono essere cancellate. Sono nei verbali degli Organi Collegiali, nei dati statistici sugli insuccessi scolastici e sugli abbandoni, nei risultati mai rappresentati in serie storiche coerenti, nelle mille attività sconclusionate, nelle mancate scelte delle Direzioni Scolastiche e dei Collegi Docenti, nell'evasione dei doveri morali, nell'esercizio di privilegi collettivi pagati a caro prezzo, nel soffocamento dell'intelligenza e del buon senso dei singoli. 
Alcuni casi possono rappresentare "quell'intelligenza, quella rettitudine morale, quella conoscenza, quella sensibilità collettiva calpestate e svendute per un piatto di lenticchie o, più semplicemente, per il piacere di imperare". Solo alcuni episodi bastano a rappresentare uno spaccato importante della scuola e della società in cui sopravviviamo.
1) Abusi e truffe ai danni della collettività sono stati ampiamente condivisi a tutti i livelli. Basta dire che l'idea centrale di molte Direzioni Scolastiche è stata ed è ancora quella di mantenere stabili i posti di lavoro a qualunque costo, proprio, a qualunque costo! Come si fa, lo sanno tutti. Un caso piuttosto triste è quello di una ragazza con 7 insufficienze che non si riesce a promuovere. Il Consiglio di Classe non  riesce a trovare un solo elemento positivo da valorizzare per ammetterla alla classe successiva con qualche debito e poi, ovviamente,  promuoverla a settembre. Il rischio è quello di smembrare una classe! Durante lo scrutinio, si indaga sulla famiglia e vita della ragazza, si apprende perfino che non ha neppure un cane da accudire che possa indurre il Consiglio di Classe a riconoscerle il valore della responsabilità e l'interesse per qualcosa di vivo. Non ha un solo problema che possa giustificare le insufficienze e l'indifferenza all'apprendimento. Le opportunità di rimediare alle insufficienze non sono mancate e la condotta non è  edificante. Dopo 20 minuti di ricerca di qualcosa da valorizzare il Consiglio di classe si arrende e decide di non  ammettela alla classe successiva, con il disappunto della Direzione.
2) Per diversi anni, dopo la pubblicazione dei risultati dello scrutinio finale, si verificano casi paradossali: allievi che protestano vigorosamente perché  rimandati a settembre. Il fatto paradossale è che questi allievi si aspettano e desiderano essere bocciati. Considerano l'esame di settembre una immeritata ulteriore punizione e un vantaggio solo per i loro insegnanti.
3) In una seduta del Consiglio d'Istituto si approva una mozione che intima all'ONU di non invadere il Kuwait, durante la prima prima Guerra del Golfo. Altre mozioni politiche di livello non proprio planetario sono molto frequenti.
4) In un'altra seduta del Consiglio d'Istituto, un suo membro, delegato di un grande sindacato,  è accusato da un sindacalista di un altro grande sindacato di infilarsi in tutte le commissioni per accumulare compensi aggiuntivi. Egli, orgoglioso, risponde che la sua partecipazione a tutte le commissioni di lavoro è giustificata dal fatto che è il responsabile del sindacato più rappresentativo della scuola e che ciò lo obbliga moralmente ad essere presente in tutte le commissioni per controllare il bilanciamento della composizione politica dei docenti. Nessuno dei componenti commenta, neppure la Direzione. Il sindacalista che lo accusa non può che adottare la stessa prassi per opporsi alla possibile discriminazione dei propri iscritti. L'importante è star dentro le commissioni e non far fare nulla di meritevole a chiunque, perchè il merito è un disvalore sindacalmente condiviso.
5) Molti progetti sono del tutto inutili e alcune commissioni  non producono nulla di importante, ma i membri sono pagati lo stesso. Un esempio è il compenso riconosciuto alla commissione viaggi in anni in cui nessuna classe patecipa a gite scolastiche. La giustificazione della Direzione? La commissione lavora lo stesso nel proporre le gite agli studenti e quindi deve essere remunerata! Una docente è andata oltre: chiede di recuperare un'ora di permesso facendo lezione in assenza della classe perchè in visita a un museo.
5) Durante l'esame di maturità, una candidata non si presenta agli orali perchè ritiene di non sapere nulla e che non vale la pena continure il supplizio. Il presidente della commissione si informa con i commissari interni e decide di chiamare la candidata al telefono. La trova in vacanza in Puglia e la invita a fare gli orali a Milano. Le dice che può presentarsi il giorno dopo con un certificato medico. La ragazza prima non accetta infastidita, poi si lascia convincere. Il giorno successivo la ragazza si presenta e fa gli orali. Ovviamente, è un esame quasi muto, viene promossa con il minimo dei voti. 
6) Durante un Collegio Docenti di inizio anno, gli insegnanti del corso serale propongono di inviare una lettera di protesta  al Ministro della P.I. In essa denunciano classi con più di 40 allievi. L'intero Collegio Docenti approva l'iniziativa. Successivamente, di quei 40 allievi iscritti ne frequentano mediamente 15 nel primo quadrimestre e 5 nel secondo quadrimestre, come è prevedibile. I dati statistici dicono che la migliore media deella frequenza di un corso serale non va al di sopra del 60%! Gli stessi insegnanti sono ora in lotta per non far chiudere il corso serale e innalzano le bandiere della cultura e e della civiltà. 
7) Durante uno sciopero generale della scuola, l'insegnante di Diritto, aderente allo sciopero,  entra  a scuola per verificare l'adesione e incontra un bidello che presiede la sua postazione di lavoro. Gli chiede perchè non sciopera contro il Governo. Il bidello risponde che "lo Stato siamo noi" e che non può scioperare contro se stesso. Il bidello ha  come titolo di studio la terza media e l'insegnate una laurea in giurisprudenza.