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lunedì 18 luglio 2016

INDIRE e Piano di miglioramento, ovvero autoreferenzialità 2.0

Ecco cosa scrive l'INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa)

Il DS e il nucleo di valutazione dovranno:
1) favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento
2) valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM
3) incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione
4) promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale"

Le domande che mi pongo sono:

1) Chi misura i dati che segnano i passi in avanti? E il rapporto  di questi con il quadro complessivo di riferimento?
2) Se non ci sono dati qualitativi e quantitativi, indici di successo e insuccesso, su che base vengono fissati gli obiettivi di miglioramento?
3) I docenti saranno consultati sulla percezione dei risultati migliorativi?
4) Se i risultati delle azioni di miglioramento non vengono percepiti neppure da chi li dichiara, cosa succede?
5) Le famiglie si esprimono?
6) Gli studenti si esprimono?
7) I Dirigenti continuano a stare a vita negli stessi Istituti?


Dal futuro, mi aspetto le seguenti "attività migliorative" in relazione a quanto sopra dichiarato dall'INDIRE:
1) I Collegi Docenti saranno considerati lo strumento sempre valido che hanno "favorito e sostenuto il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica..." . Il ministero sa che molte scuole hanno cambiato nome ai consigli di materia? Oggi si chiamano Dipartimenti, in questo modo è stata fatta la riforma!!! Cambiando nome al vecchio.

2) I corsi sulla Privacy, sulla Sicurezza, sui diversamente abili saranno sufficienti dimostrazioni dell'ottemperanza alla valorizzate le risorse interne... Alla faccia dello studio delle diverse intelligenze, delle diverse modalità di apprendimento e, di conseguenza, delle diverse modalità di insegnamento.

3) La riflessione dell'intera comunità scolastica poi, le scuole l'hanno sempre fatta. E' una vita che gli Istituti riflettono! Riflettono così tanto che è difficile trovare nel POF/PTOF  progetti veramente nuovi.

4) Ogni scuola superiore promuove e comunica il processo di miglioramento ormai da anni. Infatti tutte hanno un sito WEB che comunica le materie, le ore, le figure professionali di riferimento, le competenze in uscita, i progetti migrati dal POF. Tutto rigorosamente fallito e riportato dal passato insieme ad elementi copiati dai Lineamenti per l'attuazione della riforma che non hanno minimamente riscontro sostanziale nell'erogazione del servizio di istruzione e formazione.

sabato 9 luglio 2016

Scuola e azienda: oltre l'alternanza in alcune scuole, ma non oltre le registrazioni contabili in tutte le altre

Per quanto tempo bisogna ancora pagare il prezzo economico, sociale e civile della cecità mentale di docenti e dirigenti? Le loro conoscenze obsolete e l'incapacità di pensare al futuro dei giovani sta producendo danni che saranno ben visibili tra qualche anno.  L'articolo del sole 24 ore sotto riportato evidenzia un'esperienza troppo singolare e per questo motivo dovrebbe essere di grande ispirazione e incoraggiamento per gli innovatori.
L'alternanza obbligatoria farà ulteriormente irrigidire la separazione tra conoscenza che si forma nell'aula scolastica e quella che si forma fuori dall'aula scolastica. L'accusa è stata già formulata: l'alternanza porta via tempo all'insegnamento.
Quando un vero dirigente, e non un amministratore di condominio, entrerà nei consigli di classe e nelle riunioni per materia ad affermare che è l'insegnamento tradizionale (io spiego, tu studi a casa e io verifico se sai ripetere per iscritto e verbalmente ciò che ho spiegato) a rubare tempo a modalità nuove di apprendimento come l'alternanza?
Nel settore dei servizi, in generale, rimango in attesa che il primo Istituto Superiore sottoscriva un'intesa, una convenzione con qualche piccola imprese nella quale si condivida PARTE (ALCUNE PARTI) DEL BUSINESS PLAN.

Un sogno che molti capiscono e condividono, ma tutti fuori dal settore impiegatizio della pubblica istruzione e formazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/viaggi/2016-07-06/giovani-industriali-e-studenti-biellesi-producono-insieme-163716.shtml?uuid=ADA9nzo