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lunedì 22 ottobre 2012

Istituire i probiviri nella scuola

I probiviri sono gli uomini onesti. Sono persone che vantano un'autorevolezza morale e sono investite di poteri giudicanti e arbitrali sul comportamento di un'istituzione, sugli eventuali contrasti interni, sui rapporti con gli altri soggetti.
Nella scuola si sente la necessità dei probiviri. Non c'è più la guerra delle ideologie e neppure quella sindacale, ma rimane il comportamento spesso lesivo della dignità di singole persone, quasi unicamente di studenti e delle loro famiglie.
Gli organi collegiali sono strumenti del più forte e i diritti degli studenti sono carta maleodorante.
I provvedimenti disciplinari a volte tracimano, nella fase processuale, nella mortificazione, nell'umiliazione dell'imputato. L'imputato non ha la possibilità di attenuare la gravità del proprio comportamento. Provando a difendersi spesso rende più grave l'atto compiuto perché il punto di vista dell'Istituzione non è mai in discussione. Culturalmente, lo studente non comprende la trappola in cui si è cacciato. Egli non ha via d'uscita; può solo piangere e deve piangere insieme ai genitori. Questo è lo spartito da seguire. Solo il raggiungimento di questa umiliazione porta la seduta disciplinare alla conclusione, al pronunciamento della sentenza che di solito è già concordata. A nessun docente viene in mente di allargare il contesto del fatto specifico all'economia della scuola e all'ambiente d'apprendimento dove convivono sia coloro chi dovrebbero dare senso all'apprendimento, sia i soggetti di apprendimento.
I soggetti di apprendimento non possono istituire un consiglio disciplinare nei confronti dei docenti e dell'istituzione scuola anche se questa è arida di iniziative motivanti e di metodologie didattiche efficaci. I docenti, al contrario, quando disturbati, possono impartire sanzioni disciplinari gratificanti del loro ruolo.
Con l'istituzione dei probiviri nella scuola i processi potranno essere fatti anche ai docenti, quando non innovano e vivono di rendita, quando utilizzano l'unico metodo che conoscono e che consiste nel "tu studi, io interrogo". Solo i probiviri posso verificare i requisiti dell'Istituto che educa con le sanzioni disciplinari. Quale lezione possono apprendere gli studenti da punizioni erogate da un Istituto che non sa cambiare, non riesce a motivare allo studio e che si nutre di umiliazioni per gratificarsi? L'odio degli studenti per la scuola e per gli insegnanti nasce da questa ingiustizia legalizzata. I probiviri potrebbero far riflettere seriamente sugli abusi dei docenti e delle Istituzioni, senza cedere a quelli opposti degli studenti.