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sabato 2 febbraio 2013

L'attenzione parziale degli insegnanti e delle istituzioni scolastiche


In un articolo del Corriere della Sera del 18 gennaio 2013 si afferma che gli studenti sono oggi più superficiali ed hanno poco senso critico. Le cause vengono attribuiti all'uso compulsivo delle nuove tecnologie.
Il giudizio rispecchia pienamente la realtà ed è stato pronunciato dai soliti attenti osservatori che fanno parte del processo educativo e formativo della nostra società. Costoro dimenticano che gli studenti sono anche un loro prodotto! Ricercatori, insegnanti e giornalisti,  dormono sonni tranquilli, tra certezze scientifiche e didattiche, sicurezze economiche e rendite di posizione. I loro figli e figliastri compulsano, a meno che non esistano due umanità separare o caste o classi rigorosamente distinte. Ogni professionista  ha fatto legalmente  il proprio dovere, pertanto non gli si può addebitare nessuna inadempienza. La responsabilità è sempre degli ultimi, o al massimo degli oggetti materiali che non si conoscono! Ma se questi professionisti provassero a mettere i ragazzi compulsivi e parzialmente attenti al fare il loro lavoro, in poco tempo farebbero fatica a riprendersi il mestiere, mostrando di valere di più.
I soloni ( gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i dirigenti ministeriali, i ricercatori e i giornalisti) negano le potenzialità e le abilità delle nuove generazioni perché non le sanno utilizzare. Questi professionisti sono un'aggregazione umana che non riconosce le personali responsabilità  sociali ed etiche nel formare le nuove generazioni e addebita i risultati scadenti dell'istruzione e formazione all'uso compulsivo della tecnologia. La diversità delle nuove generazioni, caratterizzata dall'attenzione parziale, è un fenomeno incomprensibile ai soloni, i quali, per giustificare il proprio curriculum professionale e la rendita economica, spostano l'attenzione sull'uso delle nuove tecnologie, che non conoscono.
Un nuovo business si affaccia all'orizzonte: introdurre massicciamente i nuovi strumenti dell'information tecnology nelle scuole  con la parallela organizzazione della formazione per gli insegnanti. Il risultato non potrà che essere scadente. I soloni  non vogliono capire che la mancanza di senso critico dei giovani è il riflesso di quello dei loro insegnanti e di tutti gli altri professionisti che formano la società civile e che formano direttamente e  indirettamente il cittadino. 
Quello che possiamo aspettarci è un altro banchetto con la più tenera carne umana. Non c'è stata iniziativa in cui non si sia banchettato con la carne umana negli ultimi 40 anni. Il momento in cui questa consuetudine finirà sarà riconosciuto dall'attenzione non parziale verso l'attività e i risultati degli insegnanti, dei dirigenti e degli istituti preposti alla loro formazione e, soprattutto, ai controlli degli Istituti Scolastici. Ma da parte di chi, se anche i giornalisti hanno il loro posto  prenotato al banchetto?
Il deficit non è quello rilevato, cioè la superficialità e la mancanza di senso critico delle nuove generazioni, ma la centralità degli interessi e delle esigenze degli insegnanti e dei dirigenti scolastici rispetto alla centralità del progetto di vita degli studenti. La centralità dello studente, pur messa per iscritto nella riforma e non più cancellabile da tutte le forze politiche, rimane la più colossale truffa civile della nostra società. Gli studenti infatti non credono alla loro centralità e sono perfino troppo educati e realisti nell'aprire un conflitto con i potenti della società civile. Preferiscono mantenere le distanze da tanta ipocrisia e non hanno altro luogo dove soggiornare che nello spazio virtuale dei social media.