I documenti obbligatori dei singoli Istituti scolastici non danno l'idea dell'investimento nell'educazione e nella formazione delle nuove generazioni. Sono, non a caso, sconosciuti ai soggetti economici (famiglie, imprese, Stato). Nello specifico, ecco a cosa servono e a chi sono diretti.
- Il POF: è indicativo delle intenzioni e dei programmi realizzati che si vogliono ripetere. Non informa sui risultati delle attività svolte negli anni precedenti. Non contiene informazioni sulle risorse economiche ed umane impiegate. E’ orientato, con scarso successo, agli interlocutori interni: docenti, alunni e genitori, i quali, a ragione, non lo leggono neppure.
- Il Regolamento interno: è un insieme di norme orientato agli interlocutori interni
- Il Programma preventivo: è significativo sotto il profilo delle poste generali e riporta le iniziative e le risorse impegnate. Non è predisposto per la contabilità analitica. E' rivolto quasi esclusivamente ad interlocutori interni: i componenti del Consiglio d’Istituto (docenti, genitori e studenti eletti). Non sono indicati obiettivi qualitativi e quantitativi e neppure aspettative di efficienza ed efficacia della spesa programmata.
- Relazione del Dirigente sul Piano di Attività annuale: E' rivolto quasi esclusivamente a interlocutori interni. Raramente i risultati attesi sono corredati da indicatori di performance. Spesso il nesso tra risorse e articolazione per progetti è nominale; riporta solo le etichette relative del POF.
- Consuntivo: E' rivolto esclusivamente a interlocutori interni. In esso prevale l'informazione contabile. Sono assenti “istituzionalmente” i parametri gestionali di efficienza ed efficacia della spesa.
- Relazione del Dirigente sul consuntivo: E un documento rivolto esclusivamente a interlocutori interni. In esso prevale l’informazione contabile e sono assenti le valutazioni di ricaduta sulla gestione successiva e sul POF.
Perché:
a) non integrare questi documenti ?
b) non rielaborarli per interlocutori esterni ?
Il Comune e gli altri enti territoriali, l'Associazione degli imprenditori, i media, il Ministero della PI, l'UE, le famiglie, le singole imprese presenti sul territorio hanno il diritto di conoscere i Piani di lavoro, le spese e i risultati di un'economia che costituisce il più importante investimento nel futuro.
La lotta per la trasparenza dei risultati dell'investimento nelle nuove generazioni non è meno importante della lotta alla mafia, al malaffare e all'evasione fiscale.
La mancanza di trasparenza dell'investimento costituisce la protezione dei tanti apparati digerenti che girano intorno alle cose che devono essere fatte perché il fare genera obblighi verso soggetti che ritengono pregiudizialmente inferiori culturalmente. E pensare che, in un ambiente senza alcuna trasparenza dei risultati del proprio lavoro, si considera l'impresa come il male della cultura.
Bisognerebbe ipotizzare i reati di:
1) falso sociale del bilancio scolastico
2) occultamento di dati informativi
3) mancanza di comunicazione sociale
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